Dal CNIFP all’ONA, dallo Sport ideale alla difesa legittima

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Immaginiamo il movimento dello sport come una grande, universale orchestra fatta di fiati, di corde, di percussioni, di un coro sterminato e di straordinari solisti, tutti uniti nel dar vita a virtuose follie ed impossibili moti, come attori di un immaginifico artificio, nell’esaltazione del divino essere, sino all’aurea apoteosi della vittoria, come dell’argentea sconfitta, sino alla bronzea resilienza, che lo nobilita.

Questo è un argomento di attualità per via dell’invocato e complicato percorso che possa fare dell’attività motoria una reale grande opportunità di cambiamento per la società civile, che mai come adesso ne avverte il bisogno.

Eppure il campo appare paradossalmente limitato ed ancora incardinato su vecchi schemi, seppure con “cartelli in ditta” diversi. Questo sarebbe il momento della riflessione e soprattutto del confronto, quello in cui ci si possa riconoscere nei effettivi ruoli, sulla base delle reali competenze e del giusto merito.

Purtroppo, i Decreti Attuativi della nuova Legge si sono impaperati proprio sul tema delle “governance”, quello che dovrebbe consentire senza infingimenti di capire chi deve avere in capo responsabilità e decidere lucidamente chi fa chi e che cosa, a fronte di obiettivi che non lascino nulla al caso.

Lo sport italiano è ancora un alieno per la Costituzione e riceve dallo Stato risorse che sono di gran lunga inadeguate alla bisogna, se parliamo di missione rivolta alla diversa qualità della vita e della salute, attraverso il saggio perseguimento della prevenzione per corretto stile di vita. Ma di cosa sto parlando, di che cosa mi preoccupo se gli agguati all’asbesto, all’uranio impoverito, al mercurio, al fumo “diossinico” di ciminiere, di altiforni , di fabbriche e centrali, piuttosto che di fuochi e di roghi da rifiuti tossici testimoniano quotidianamente il disprezzo per la salute di una collettività incauta e adesso insofferente per il rispetto delle regole sul COVID.

Questo è uno degli argomenti forti per cui come Comitato Italiano Fair Play abbiamo da anni una intensa collaborazione con l’Osservatorio Nazionale Amianto e adesso anche con il mondo della scuola, con Istituti come il “Manzoni” di Caserta, con centinaia di docenti i migliaia di alunni tramite la “piattaforma” FairPlay4U, con le campagne educative de la Galassia del Fair Play e prossimamente con il Villaggio della salute, promosso da OIC, come con la rinascenza dei Borghi e delle loro salvifiche risorse secondo natura e tradizione.

Ecco, che ogni qualvolta ci troviamo nella condizione di vittime impotenti di scellerati, che si appropriano indebitamente della nostra esistenza, dovremmo reagire in modo adeguato, invocando giustizia e riparazione, organizzarci e coalizzarci. Purtroppo, non ci si rende conto pienamente del male che ci viene causato, se non quando è tardi, troppo.

E allora? Allora, valgono per tutti, anche in luogo di chi istituzionalmente dovrebbe interporsi, agire, ma non può o non riesce, la ragione, la passione, la volontà e se vogliamo il coraggio di coloro che svolgono un ruolo di salvifica supplenza, fino ad ottenere attenzione , sino ad aprire un percorso di giustizia, sino a ribaltare la filosofia masochista della riparazione soltanto dopo il danno, sino alla rivoluzione lapalissiana della prevenzione, della difesa legittima .