L’impegno del comitato CONI Fairplay e dei Safetyplayers: riconoscere il diritto allo sport come diritto dei lavoratori

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Lo sport è da sempre considerato un’attività fondamentale per la salute e il benessere fisico e mentale delle persone. Negli ultimi anni, sempre più persone si sono rese conto dell’importanza dell’attività fisica per la prevenzione di malattie e per mantenere uno stile di vita sano. Di conseguenza, molti paesi hanno iniziato a promuovere l’attività sportiva e a riconoscere il diritto dei cittadini di praticare lo sport.

Tuttavia, mentre il diritto allo sport è stato riconosciuto come un diritto umano fondamentale, ancora non è stato riconosciuto come un diritto dei lavoratori. Questo è particolarmente preoccupante, dato che molte persone passano gran parte della loro giornata al lavoro e spesso non hanno il tempo o l’energia per praticare lo sport.

La definizione di un diritto allo sport legato al benessere dei lavoratori sarebbe quindi un passo importante per garantire la salute e il benessere delle persone. In questo modo, i lavoratori sarebbero in grado di praticare lo sport come una forma di compensazione per il lavoro svolto, migliorando il loro stato di salute e riducendo il rischio di malattie.

Inoltre, lo sport ha anche una funzione educativa importante, poiché può insegnare ai lavoratori importanti valori come la disciplina, il lavoro di squadra e la perseveranza. Questi valori possono essere applicati anche nel loro lavoro, migliorando la produttività e la qualità del lavoro svolto.

La prevenzione delle malattie e la promozione della salute e della sicurezza sul lavoro sono anche tra i valori fondamentali delle società moderne. Il riconoscimento di un diritto allo sport per i lavoratori potrebbe quindi essere un modo per promuovere tali valori e migliorare la qualità della vita dei lavoratori.

Tuttavia, è importante notare che il diritto allo sport per i lavoratori dovrebbe essere concepito in modo da integrare e non interferire con le loro responsabilità lavorative. Ad esempio, le attività sportive dovrebbero essere programmate in modo da non interferire con gli orari di lavoro e dovrebbero essere scelte in modo da non rappresentare un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Inoltre, il riconoscimento di un diritto allo sport per i lavoratori dovrebbe anche prevedere misure di sostegno, come l’accesso a strutture sportive, l’organizzazione di eventi sportivi per i lavoratori e la promozione di attività sportive come parte di programmi di benessere aziendale.

In conclusione, il riconoscimento di un diritto allo sport legato al benessere dei lavoratori sarebbe un passo importante per garantire la salute e il benessere dei cittadini. La pratica di attività sportive può migliorare la salute dei lavoratori, aumentare la loro produttività e migliorare la qualità del lavoro svolto. Tuttavia, è importante concepire il diritto allo sport per i lavoratori in modo da integrarsi con le loro responsabilità lavorative e prevedere misure di sostegno adeguate per promuovere l’attività fisica e migliorare la qualità della vita dei lavoratori.

Il presidente del comitato CONI Faiplay Ruggero Alcanterini ha incontrato una delegazione composta dal Capitano Giuseppe Colucci e dal Segretario Generale Giancarlo Restivo per condividere proposte e prossimi passi sulla realizzazione di questa tematica così importante.

(NELLA FOTO – RESTIVO, ALCANTERINI, COLUCCI)